Territorio, natura e storia: un legame indissolubile.
L’origine, la produzione, la trasformazione e la lavorazione dei prodotti DOP e IGP di origine Europea avvengono in territori dalle caratteristiche geografiche, naturali e antropologiche uniche, che si riflettono nelle loro proprietà organolettiche.
I territori: dove nascono i nostri prodotti.
I prodotti certificati DOP e IGP, rispettivamente “Denominazione di Origine Protetta” e “Indicazione Geografica Protetta”, sono legati alle caratteristiche uniche che conferiscono loro quella qualità propria dei prodotti di origine europea.
I Salamini Italiani alla Cacciatora DOP sono prodotti in un territorio diffuso nelle seguenti regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise.
La Mortadella Bologna IGP viene invece prodotta nelle zone dell’Emilia-Romagna, del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, della Toscana, delle Marche, del Lazio e della provincia di Trento.
Lo Zampone Modena IGP e il Cotechino Modena IGP sono ottenuti nella zona tradizionale di produzione, che corrisponde all’intero territorio delle province di Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì – Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Monza Brianza, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona, Rovigo.
Un po’ di storia.
Con il termine Cacciatore Italiano si fa riferimento storicamente a un salame di piccole dimensioni, tale che un cacciatore potesse portarlo nella sua borsa come spuntino. Era infatti un alimento particolarmente adatto alle giornate di caccia, poiché apportava il giusto contenuto di grassi, energia, proteine nobili e aminoacidi ramificati. L’origine del “salame dei cacciatori” risale a oltre duemila anni fa, probabilmente all’epoca etrusca, ma solo con i romani il prodotto si è diffuso in tutta Italia come lo conosciamo oggi.
Anche la Mortadella Bologna IGP sembra risalire all’epoca etrusca, più precisamente nell’antica Felsina, l’attuale Bologna, principale città dell’Etruria padana, chiamata Bonomia dai Galli Boi, in una regione ricca di querce che fornivano cibo ai numerosi maiali locali, sia selvatici che addomesticati. La nascita ufficiale di una ricetta potrebbe però esser fatta convenzionalmente risalire al 1661, anno in cui il Cardinale Farnese emanò un editto che ne regolava la produzione, un vero e proprio antesignano dell’attuale Disciplinare di produzione depositato presso l’Unione Europea. Alcune fonti fanno risalire l’origine del nome a murtatum, che significa carne finemente macinata nel mortaio, oppure a mortarium (mortaio), un utensile usato per schiacciare la carne di maiale: lo strumento è stato infatti trovato rappresentato in antichi bassorilievi di una stele funeraria conservata nel museo archeologico di Bologna. Altre fonti ritengono invece che la parola provenga dal latino Myrtatum, ovvero “mirto”, con le cui bacche si insaporiva un insaccato di carni suine, il cosiddetto farcimen myrtatum, citato anche da Varrone e Plinio il Vecchio.
Lo Zampone Modena IGP e il Cotechino Modena IGP, sono invece nati 5 secoli fa nei dintorni di Modena, grazie all’ingegno della popolazione di Mirandola, che, per sottrarre i loro maiali al nemico invasore, ebbe l’idea di farcire le zampe anteriori di questi animali con carne macinata e cotenna. La ricetta tradizionale fu apprezzata secoli più tardi anche dal compositore Gioacchino Rossini che, scrivendo a Messer Belletani, uno dei pionieri della produzione di questa specialità su larga scala, disse “Vorrei quattro Zamponi e quattro Cotechini, tutti di primissima qualità”. Queste due eccellenze sono ancora oggi protagoniste indiscusse delle tavole italiane nei giorni di festa.